Soli in Africa, io e la mia Vespa.


Stefano Medvedich
SOLI IN AFRICA,
io e la mia Vespa.Anxa Ed.

I tempi sono stati un po' più lunghi del previsto ma finalmente ci siamo! Si è realizzato quando da me auspicato quando pubblicai in questo Weblog l'annuncio la conclusione della pubblicazione degli articoli di Stefano Medvedich, nei quali aveva raccontato sulla rivista Anxa News il suo lungo viaggio in Vespa in terra d'Africa.

Ora quel racconto è diventato un libro vero e proprio, e molto presto sarà acquistabile via Amazon. Già da ora però è possibile acquistarlo in prevendita direttamente dall'autore, facendone richiesta via mail a

stefanomedvedich@libero.it

al prezzo di Euro 13,00 (+spese di spedizione)

Questo libro è molto più che la trascrizione degli articoli pubblicati mensilmente dalla rivista Anxa News. Tutto il testo è stato oggetto di un accurato editing, per un volume che non può mancare nella biblioteca di un vespista!

Dal seguente link si accede alla pagina di KmPV dedicata agli articoli da cui è stato tratto questo volume (LEGGI TUTTO).

Buona lettura!

p.s.: se manderete una mail all'autore... dite che vi manda Lorenzo di "Chilometri di parole in Vespa".

Per contribuire al mantenimento di questo Weblog acquistate i vostri libri dal sito della LIBRERIA UNIVERSITARIA passando da questo link o dagli altri pubblicati in altre pagine.

Lambretta: un tris letterario.

Un tris letterario dove la Lambretta è protagonista, così, giusto per ingannare l'attesa di pubblicazioni Vespa-letterarie prossime venture. Tre libri che vale davvero la pena leggere e che devono trovare spazio nello scaffale di un vero topo di biblioteca... vespistica!

 Roberta Torre
IL COLORE É UNA VARIABILE DELL'INFINITO
Baldini & Castoldi

Se tra gli appassionati della Vespa è ormai risaputo che il suo inventore fu il geniale Corradino D'Ascanio, non si può dire altrettanto per la sua storica rivale, la Lambretta... (leggi tutto)

 Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore

Se essere vespisti è una passione, essere lambrettisti è un atto di fede. Questo è quello che ho pensato mentre leggevo le pagine di Giuseppe Busti... (leggi tutto)



Pio Antonio Caso
IL VIAGGIO IN LAMBRETTA DI ETTORE INGRAVALLO
Maestro elementare visionario e comunista dissidente.
BookSprint Edizioni

Un titolo impegnativo che sicuramente incuriosisce il potenziale lettore di questo racconto, il quale farà bene a togliersi lo sfizio di leggere queste pagine... (leggi tutto)

Il colore è una variabile dell'infinito



Roberta Torre
IL COLORE É UNA VARIABILE DELL'INFINITO
Baldini & Castoldi

Se tra gli appassionati della Vespa è ormai risaputo che il suo inventore fu il geniale Corradino D'Ascanio (su input di Enrico Piaggio), non si può dire altrettanto per la sua storica rivale, la Lambretta. In tanti sanno genericamente che venne prodotta dalla Innocenti di Lambrate, quartiere milanese da cui ne derivò il nome, senza però conoscere il nome dell'ingegnere che ne fu il padre (su input, in questo caso, del patron Ferdinando Innocenti).
Quella dell'ingegner Pierluigi Torre è quindi una storia che andava raccontata e dopo la lettura di queste pagine mi sento di poter dire che nessuno avrebbe potuto e saputo farlo meglio di quanto ha fatto Roberta Torre, sua nipote. A lei va attribuito un doppio merito: aver dato il dovuto lustro al nome di suo nonno, ma soprattutto esserci riuscita velando tutto il racconto di amore e poesia. É così che la biografia di un ingegnere diventa un romanzo e la storia della sua vita una fiaba.


Ci sono i momenti di gloria del Pierluigi Torre giovane ingegnere aeronautico e aviatore transoceanico, membro della pattuglia degli "Atlantici" capitanati da Italo Balbo, che nel 1933, da Roma  New York, compirono un'impresa rimasta famosa nella storia dell'aviazione.
Ci sono i momenti del successo a due ruote: la Lambretta perde l'attimo e si fa bruciare dalla Vespa il primato del debutto sul mercato...
"Il 15 aprile del 1946 al salone del ciclo e motociclo di Milano venne presentato il primo modello della Vespa: eravamo stati preceduti e io lo venni a sapere dal dottor Innocenti che mi chiamò nel suo ufficio.
«A forza di cercare la perfezione ecco quello che si ottiene. Ci hanno fregato sul tempo!»".
Ma nel giro di poco tempo riesce a colmare il gap e anche ad aggiudicarsi il record assoluto di velocità per uno scooter.
"Lo vidi arrivare velocissimo, ci passò accanto, e solo il vento ci fece percepire il suo passaggio, era così veloce che in un attimo scomparve di nuovo verso l'orizzonte. Quella mattina dalle 5 alle 8 infilammo tutti i record possibili e immaginabili. Alfieri aveva toccato i 202 chilometri orari, record che la Piaggio non riuscì mai a eguagliare. Eravamo noi i padroni della velocità.".
Poi ci sono i momenti della magia e dell'amore, con l'ingegner Torre che mette le sue conoscenze ingegneristiche al servizio della botanica per mantenere una promessa fatta alla sua amata consorte. Riesce così a dare corpo a quello che tanti consideravano una chimera irrealizzabile:
«Ma no Piero non è possibile, le rose sono solo rosse o rosa o tutt'al più bianche.»
«No... questo colore è il risultato di una formula che la natura ha applicato a questa rosa... ricavando la formula e agendo su di essa, innestandola con altre rose e dosandone l'intensità del colore, si potrebbero ottenere rose di un colore diverso dal solito, per esempio blu...»
Una rosa di colore blu che sarà battezzata proprio col nome della moglie.
La storia si chiude con i momenti amari degli ultimi anni, quando il suo cervello finisce per presentargli il conto di una vita dedicata alla ricerca e all'innovazione, per il puro amore del suo lavoro, senza curarsi delle critiche e del contesto socio politico che gli stava intorno.
"É una sorte che capita alla maggior parte degli scienziati, uomini che hanno una disfunzione del cervello che li fa essere fra quelli che molti chiamano geni".

Da questo racconto è stata tratto un varietà teatrale musicale nel quale, ad interpretare il ruolo dell'ingegner Pierluigi Torre, è stato l'attore Paolo Rossi.


Roberta Torre
IL COLORE É UNA VARIABILE DELL'INFINITO
Baldini & Castoldi

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

I diari della Lambretta

Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore

Se essere vespisti è una passione, essere lambrettisti è un atto di fede. Questo è quello che ho pensato mentre leggevo le pagine di Giuseppe Busti, che ha voluto fissare sulla carta il suo modo di vivere la Lambretta e tutto ciò che ne consegue.

"Questi pochi e brevi racconti non hanno alcuna pretesa letteraria ma sono appunti di un 'viaggio' particolare. Fatto in Lambretta naturalmente.".

Un collage di storie minime decisamente ben riuscito, che si muove attraverso quella che è una passione che gli è stata tramandata e che a sua volta tramanda ai suoi eredi, in una continuità coniugata nel segno di un mezzo di trasporto tanto anacronistico quanto dispettoso. Un mezzo che sembra quasi sceglierti, legandoti a una maledizione di cui però gli altri ti invidiano, anche se molto probabilmente non lo ammetteranno mai. Perché se i vespisti, veri o presunti, non mancano mai, i lambrettisti veri, onesti e schietti, te li devi andare a cercare:

"...che sorpassavi una Vespa Primavera che aveva sbagliato una marcia (ma poi subito dopo ti sverniciava perché andava come una scheggia)...
...che bucavi la ruota davanti (beati i vespisti che c'hanno la ruota a sbalzo e la cambiano in un attimo mentre tu stramaledici le due rondelle famose che non ne vogliono sapere di venire via dai loro alloggiamenti).".

Pagine che parlano del lambrettista nel quotidiano, del lambrettista in viaggio e del collezionismo. Non c'è rottame di marca Innocenti che non si possa rimettere in strada:

"Questa la voglio fare perfetta! (...) il tutto va riportato alla sua originalità! E così sarà fatto! La B, dopo tante fatiche, fa bella mostra di sé nel mio seminterrato con la sua splendida livrea color rosso metallizzato, con tutti i bulloni cromati al posto giusto. É proprio bella, sono soddisfatto...".

Ma con l'onestà intellettuale di ammettere, a restauro completato, l'errore:

"La guardo e la riguardo: è fredda! É finta! Come una vecchia signora rifatta da tanti interventi di chirurgia estetica. Non dice niente. Non racconta niente, le uniche tracce delle storie, di un vissuto suo e del suo vecchio proprietario cancellate da un sedicente cultore dell'originalità...".

I racconti sono inframmezzati dalle foto dell'autore, che lega il suo racconto, per meglio inquadrarlo, a quelle che erano le condizioni socio economiche degli anni che videro la Lambretta protagonista sulle strade, riportando anche riproduzioni di pubblicità dell'epoca.

Giuseppe Busti
I DIARI DELLA LAMBRETTA
Fabrizio Fabbri Editore

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

Spezie e kamasutra

SPEZIE E KAMASUTRA
Giorgio Bettinelli
Feltrinelli ePub

da: www.lafeltrinelli.it

Tanzania: tra l'oceano e le grandi città Giorgio Bettinelli, sempre a cavallo della sua fedele Vespa, scopre strade e sapori di un'Africa poco conosciuta. Assieme alla passione, esplorata con la minuta e bella Saraswati. Riuscirà a fermarsi e prendere fiato? o il richiamo della strada avrà ancora una volta la meglio?

“Eravamo incapaci di parlare e di staccare lo sguardo dalle nuvole che sfilavano alla nostra destra e improvvisamente s’incendiavano di oro e porpora, si sfilacciavano in una lanugine nera e arancione, si dilatavano in una colata di magma nella quale tremolavano i profili degli alberi e delle case. Durò tutto pochissimo, come sempre succede con i tramonti africani, e fu di una bellezza così intensa che per un attimo ebbi l’assoluta certezza che Saraswati fosse felice, così come lo ero io; la sentii tremare impercettibilmente sulla sella dietro di me, stringere tra le mani i lembi svolazzanti della mia camicia e sussurrare: ‘Wooww!!’”

INCIPIT
Quando si guarda Malhawi da Nkhata Bay, a volte è davvero difficile scacciare l'impressione di essere sulla costa del mare, e che quello che hai davanti agli occhi sia lo scenario di un'isola dei Caraibi...

Da questo link è possibile leggere un estratto con le prime pagine del libro (leggi qua).

Questo eBook non è un nuovo testo inedito del compianto Bettinelli, si tratta di un estratto dal libro Rhapsody in black, per la precisione il capitolo 5.



Il viaggio in Lambretta di Ettore Ingravallo

Il viaggio in Lambretta di Ettore Ingravallo
Maestro elementare visionario e comunista dissidente.
Pio Antonio Caso
BookSprint Edizioni

Un titolo impegnativo che sicuramente incuriosisce il potenziale lettore di questo racconto, il quale farà bene a togliersi lo sfizio di leggere queste pagine, senza negarsi il piacere di lasciarsi portare dalla Lambretta del maestro elementare Ettore Ingravallo - visionario e comunista dissidente - nel suo girovagare di cattedra in cattedra tra Crispiano e Fragagnano, Montemesola, Carosino e Monteiasi, muovendosi lungo la costellazione dei paesi dell'entroterra della Puglia tarantina.
Una novella che si legge tutta di un fiato, sorprendendosi spesso con un sorriso a mezza bocca per la complicità istintiva che l'autore sa trasmettere per il suo protagonista e per il microcosmo di personaggi di contorno, ciascuno presentato per nome e soprannome, da Umberto "knockout" a Mimmo "mezzoquinto" a Pasqualino "gesùgesù" e tanti altri, che animano questa vicenda dei colori di una provincia che non è da tutti saper raccontare così bene.

"Ettorì, da quanto tempo non chiavi? Ingravallo parve riflettere per un momento: Saranno sei mesi. Un anno. Sono spese che non mi posso permettere. Ho ancora le rate della Lambretta da pagare".

Ed è bello che tra questi personaggi Pio Antonio Caso abbia scelto di metterci anche una Lambretta,

"Inforcata la Lambretta, con un rapido e ormai consueto gesto, Igravallo distese la copia dell'Unità sul torace: il vento non avrebbe intaccato né i polmoni, né le ultime notizie di quel giorno".

La Lambretta diventa il mezzo, per dirla con parole dell'autore, "per attraversare il mondo facendo parte del paesaggio". Ma prima di arrivare a questa illuminante conclusione il "viaggio" conduce il lettore, pagina dopo pagina, nelle allucinazioni del visionario maestro Ingravallo che, dopo un incidente stradale, si ritrova ad affrontare una disquisizione filosofica sull'ego con una capretta che lo soccorre leccandogli il volto, oppure a discettare di poesia con Ungaretti, Gadda e Pasolini, mentre in loro compagnia si gusta frutta di mare ad un banchetto apparecchiato sotto il Porticato delle Pescherie, che esiste solo nella sua immaginazione.

Il viaggio in Lambretta di Ettore Ingravallo
Maestro elementare visionario e comunista dissidente.
Pio Antonio Caso
BookSprint Edizioni

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

La Vespa come oggetto semiotico

La Vespa come oggetto semiotico
Andrea D'Alessandro
Prospettiva Editrice

Questo weblog si è sempre tenuto alla larga da tutti quei tomi accademico-modaioli che, fregiandosi del logo Vespa, cavalcano l'onda di una popolarità che non ha alcuna intenzione di tramontare per dare alle stampe l'ennesimo "trattato di vespologia", che spesso altro non è che un copia&incolla di cose già scritte e riscritte.
Non è il caso di questo volumetto - sono poi 70 paginette che si leggono in un pomeriggio - con il quale l'autore, Andrea D'Alessandro, fa un'analisi attenta ed accurata dalla quale traspare più che la dottrina dell'accademico la passione del vespista. Una vola spiegati i principi della semiotica nelle prime pagine del volume, la lettura prosegue esplorando vari aspetti del fenomeno Vespa, giungendo a conclusioni condivisibili e per nulla scontate:
"L'asserzione che gli oggetti d'uso, oltre che avere usi pratici, comunicano, è sicuramente vera: una Vespa ci dirà qualcosa del suo utilizzatore dal punto di vista sociale, forse economico ed estetico".
Il volume analizza il fenomeno Vespa attraverso la lente di diverse sfaccettature, attraversando le varie epoche che ne hanno accompagnato l'evoluzione:
"... dagli ardimentosi che in sella al loro scooter preferito si superano in ardue imprese: giro del mondo, giro d'Europa, prove di velocità e resistenza...".
Senza dimenticare la forza di Vespa come icona cinematografica:
"Quell'Oscar vinto nel 1953 dalla Hepburn per 'Vacanze romane' sarebbe dovuto andare alla Vespa, perché mentre Gregory Peck corteggiava la Hepburn, il mondo intero si innamorò di 'lei'. Così scrive Forbes, autorevole rivista finanziaria ed in questo caso lucida osservatrice di costume".

La Vespa come oggetto semiotico
Andrea D'Alessandro
Prospettiva Editrice

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

In giro per l'Italia in Vespa

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AA.VV.
IN GIRO PER L'ITALIA IN VESPA
Giulio Perrone Editore

Di solito uso chiudere la presentazione delle pubblicazioni di letteratura vespistica di questo Weblog con l'incipit.

In questo caso invece voglio cominciare proprio da lì...

"Questa Vespa è il mio orgoglio. Soprattutto ora che sono riuscito a rimetterla in sesto. Mi si stringeva il cuore a vederla in garage, buttata come un vecchio soldato caduto in battaglia, senza più armi e vigore."

La Vespa si materializza fin dalla prima riga del volume e si presenta nel suo ruolo di filo conduttore di questa raccolta di racconti ideata e realizzata da Giulio Perrone Editore, che ha coinvolto in questo progetto diversi autori vicini alla casa editrice, scegliendoli in modo tale che ogni voce rappresentasse una diversa città, lungo un itinerario ipotetico ma che fosse il più possibile realistico.

Per tutti gli autori che si sono cimentati in questa raccolta lo spunto di partenza è stato il medesimo: il protagonista, Alex, un fantomatico ragazzo inglese di origini italiane, che parte in sella ad una Vespa rossa per scoprire l'Italia viaggiando attraverso il paese. Ogni autore ha sviluppato il proprio racconto in autonomia, descrivendo una tappa di questo viaggio scegliendo come ambientazione la città o la zona d'Italia che meglio conosceva.

Ne sono usciti 33 racconti originali, ciascuno con un proprio stile narrativo, che hanno reso necessario un accurato lavoro di editing - ad esempio declinandoli tutti alla prima persona - in modo da rendere l'opera nel suo complesso una sorta di unicum che raccontasse, tappa dopo tappa, questo viaggio immaginario attraverso il "Bel Paese". Un difficile lavoro fatto nel rispetto di quanto scritto dagli autori, con qualche inevitabile incongruenza sul filo narrativo che però nulla tolglie al piacere della lettura.

Apprezzabile in diversi racconti l'uso del dialetto nei dialoghi, a scandire con efficacia gli spostamenti di Alex da una regione ad un'altra:

"Ho ormai imparato che conoscere l'italiano, in Italia, non vuol dire affatto comprendere le mille sfaccettature linguistiche dello stivale. Dialetti, accenti, forme idiomatiche e sostituzioni costanti di concetti verbali con la rinomata gestualità italica rendono difficile la comprensione anche dei concetti più semplici.". (Estratto dal racconto "Ore e controre" di Michela Di Trani).

Leggere questa antologia è un po' come visitare una città facendosi accompagnare non da una guida ma da un amico del luogo, che oltre a mostrarci le bellezze istituzionali ci regala soprattutto frammenti di vita conosciuti solo chi abita quei luoghi.

Dalla sinossi: "Un’avventura all’italiana accompagnata dal suo accento alla Stanlio e Ollio che rende Alex irresistibile. Jeans da battaglia e uno zaino stracolmo sempre in spalla, così Alex ci porta tra i Castelli Romani, nella storia imperiale di una Milano “concentrica”, a Verona dove un panino gli va di traverso, e poi Modena che diventa cornice di una nuova dolce vita, a Firenze che sgombra la mente da qualsiasi pensiero, e poi Pescara che pare abbracciarlo, Andria con le sue dolci e succose burrate e Napoli, lontana da qualsiasi immagine stereotipata. Noi siamo in grado di seguirlo, tra le tortuose strade solcate dalla sua due ruote da film, grazie a un diario di bordo, un resoconto di questa immersione nelle bellezze italiane e di tutti gli incontri fatti, spesso per caso. Sempre i più belli. Un racconto che non sembra fatto di parole, ma pare la cornice perfetta di questo “viaggio d’amore” per l’Italia tutta."

Vespisticamente parlando non posso non sottolineare come la Vespa rossa raccontata in questo libro, protagonista insieme alle città d'Italia e ad Alex dei vari racconti, abbia un po' sofferto il fatto che l'autore non fosse univoco e soprattutto non fosse vespista, concedendo al racconto qualche "licenza vespistica" che, per i lettori più attenti e pignoli, sarà divertente andare a cercare tra le pagine.

A questa antologia hanno contribuito con un loro racconto i seguenti autori:
Fabio De Masi, Emiliano Stefanelli, Lorenzo Galantino, Carlo Brugnone, Alexandra Tempesta, Gabriele Mariani, Silvia Antenucci, Marco Medugno, Giovanni Mistrulli, Valentina Olivato, Maggie Van Der Toorn, Massimo Acciai, Laura Ciurnelli, Valerio Franchina, Francesca Dalla Bona,Angelo Lalli, Giorgia Sbuelz, Luca Attanasio, Elisa Simonelli, Enrico Pittari, Antonella Gentili, Claudio Impenna, Stefania Mereu, Eziana Babbore, Enza Alfano, Rosalia Catapano, Mario Massimo, Micaela Di Trani, Domenico Talia, Rubens Lanzillotti, Sergio Pintaudi, Maria Rita Pennisi, Orazio Caruso, Mavie Parisi.

Nel blog personale di una di loro, Maggie Van Der Toorn, ho trovato questo simpatico video che vuole essere una sorta di book-trailer del suo racconto "Un'altra Rimini".


AA.VV.
IN GIRO PER L'ITALIA IN VESPA
Giulio Perrone Editore


Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!


Nuove pagine vespistiche

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Il 2013 si è chiuso con la pubblicazioni di nuove pagine vespistiche di viaggio. Due nuovi libri che segnano il ritorno di due autori/viaggiatori di cui abbiamo già letto e di cui, molto probabilmente, torneremo a leggere in futuro.

Giorgio Serafino torna in libreria con PARADISO DI POLVERE (Ed. Mursia), il racconto del viaggio in Thailandia, Laos e Cambogia, sempre in sella al fido "Generale Lee" e sempre in compagnia di sua moglie Giuliana. Un viaggio affascinante che regala pagine cariche di mistica poesia.
(Clikka e leggi tutto a questo LINK)

Torna anche Alberto Bortoluzzi, che da alle stampe CONCERTO PER VESPA E ASFALTO, il suo nuovo libro in cui racconta con disincanto il suo vagabondare per l'Europa in sella alla sua Vespa, una vacanza in compagnia di se stesso ricca di aneddoti e di splendide immagini colte dal suo occhio di esperto fotografo.
(Clikka e leggi tutto a questo LINK)

Paradiso di polvere

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Giorgio Serafino
PARADISO DI POLVERE
Mursia

IL "Generale Lee" è l'arma pericolosissima (chi frequenta abitualmente questo Weblog può immaginarne il motivo...) che ha operato la trasformazione di Giorgio e di sua moglie Giuliana, da tranquilli coniugi che adorano viaggiare, a temeraria coppia di insaziabili serial traveller che oggi non riesce più a fermarsi. L'esperienza lungo la Route 66 raccontata nel libro "L'America in Vespa" non è stato quindi l'episodio casuale di un sogno ben riuscito, ma bensì l'inizio di una nuova fase della loro esistenza. Dopo il viaggio negli USA, che per tanti sarebbe il viaggio della vita da ricordare e raccontare un giorno lontano ai nipotini, con la loro Vespa e poco altro come bagaglio al seguito hanno cominciato a rimbalzare da un continente all'altro (Africa, Asia e in questi primi giorni del 2014 in Sud America), alla costante ricerca di nuove strade, senza per ora riuscire a placare la loro fame di mondi nuovi.
il "Generale Lee"
courtesy of terraeasfalto.it

L'appetito vien viaggiando.
Con "Paradiso di polvere" i coniugi Serafino tornano sugli scaffali delle librerie per raccontarci la loro esperienza attraverso Thailandia, Laos e Cambogia, paesi che agli occhi di un occidentale hanno il fascino di un altro pianeta. Quindi qualcosa di totalmente diverso dal viaggio negli USA ma per certi versi ancora più coinvolgente.
Giorgio Bettinelli, che la sapeva lunga ed i paesi del mondo li aveva viaggiati tutti, non ha mai fatto mistero che le strade che attraversano il cuore del cosiddetto Triangolo d'Oro offrono al viaggiatore gli scenari più belli attraverso cui sia possibile muoversi via terra.

Il racconto di Giorgio e Giuliana in sella al fido Generale inizia che il viaggio è già cominciato, lasciando insoddisfatta in chi legge e sogna di emularli la curiosità sulla logistica che sta dietro questo tipo di imprese. In questo nuovo libro il racconto della cronaca spicciola di viaggio passa in secondo piano ed è sopraffatto dai risvolti poetici, a tratti quasi mistici.

"...un minuto diventa una vita intera e una vita intera non è che un solo minuto, quel minuto che ora cerco di legare con le catene più forti mai forgiate dall'uomo. Ma le catene più forti quassù diventano polvere di stelle a un semplice alito di vento".

Giorgio & Giuliana
courtesy of terraeasfalto.it
In America a colpirli era stato il pragmatismo dell'ospitalità a stelle e strisce. In questo viaggio invece scopriamo Giorgio sprofondato nella mistica serenità di un asceta in Vespa, sempre meditativo di fronte alle meraviglie che incontra lungo il cammino.

"Vorrei entrare più in profondità, fin dentro i meandri della carne antica, fino agli inizi, per scoprire se riesco a capire, se riesco a vedere la verità e comprenderla, voglio trovare i pezzi dell'anima persi chissà dove e ricomporli".

Questo alone di misticismo accompagna tutto il viaggio e si riflette nel racconto, chilometro dopo chilometro, pagina dopo pagina, alternandosi agli aneddoti della serie "ma chi me l'ha fatto fare!" tipici dei viaggi esotici. Dalla difficoltà di reperire alimenti appetibili al palato di un occidentale, alle battaglie sempre perse con insetti volanti e striscianti, alloggiando in ricoveri dove pulizia ed igiene hanno standard per i più inconcepibili. Chi ha già letto le loro avventure statunitensi non ha potuto che affezionarsi a questa coppia che incarna il sogno di scoperta e libertà che abbiamo in tanti. Questo nuovo capitolo delle loro avventure non potrà che rafforzare questo sentimento di sana invidia, con l'augurio che a Giorgio e Giuliana non passi la voglia di condividere sulle pagine di un libro le loro emozioni, e poter così leggere in un prossimo futuro anche le avventure del Generale in Africa, in India e in Sud America... con la certezza che nel frattempo nuovi continenti scorreranno sotto le piccole ruote della loro Vespa!

INCIPIT
"Scappo perché voglio vedere quello che succede. Perché certe notti devono essere tanto lunghe? E io ho bisogno di sole, ho bisogno di luce. Ehi, sole, dove hai dormito stanotte? Chissà dove andrò a dormire stanotte! Spero che sia un posto vero, dove i sogni fluttuano nell'aria come teli colorati in un monastero nella giungla".


Giorgio Serafino
PARADISO DI POLVERE
Mursia

Questo libro è disponibile tra i titoli a catalogo della LIBRERIA UNIVERSITARIA: acquistandone una copia attraverso i link pubblicati in questo Weblog una piccola percentuale della vostra spesa contribuirà al mantenimento di “Chilometri di Parole in Vespa”. Grazie!

Concerto per Vespa e asfalto

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Alberto Bortoluzzi
CONCERTO PER VESPA E ASFALTO
A.Bortoluzzi Editore

Ad un anno di distanza dalla pubblicazione del suo primo libro, ("Vespamente vostro", nel quale aveva raccontato del suo giro in Vespa attraverso l'Italia), Alberto Bortoluzzi torna per proporre il resoconto dell'esperienza di viaggio che durante l'estate l'ha visto di nuovo in sella alla sua Vespa, questa volta lungo le strade d'Europa.

Non si pensi di trovare chissà quali avventure in queste nuove pagine di Alberto Bortoluzzi, ma il bello del suo modo di viaggiare e di raccontarsi sta proprio nella schietta sincerità del racconto, che sfugge i toni eroici del cavaliere solitario senza nascondere nulla delle "banalità" di una vacanza in compagnia di se stesso. Viaggiare da soli apre il cuore e la mente: allo spirito acuto di Bortoluzzi non sfugge nulla, rivelando al lettore le tante meraviglie, piccole e grandi, che hanno contrassegnato le tappe del suo cammino.

La simpatia di questo libro è da cercare nell'immediata identificazione che il lettore prova nei confronti dell'autore. I problemi sono quelli di chiunque abbia provato a cimentarsi in solitudine in questo genere di imprese. Dal confrontarsi con la propria famiglia - che spesso non comprende fino in fondo questa brama di vagabondaggio - agli intoppi spiccioli di viaggio: la manutenzione dello scooter che fa i capricci, l'esigenza di trovare alloggio restando rigorosamente nell'esiguo budget auto imposto. Questa ristrettezza diventa la chiave che apre le porte - non solo metaforicamente - verso luoghi in cui diversamente non si andrebbe a cercare ricovero. Luoghi in cui molto spesso l'approssimazione della sistemazione, a cui Bortoluzzi riesce sempre ad adattarsi traendone anche divertimento, è compensata dalla piacevole scoperta dei personaggi che li animano, vuoi che siano ospiti o padroni di casa.

Il suo occhio di fotografo è attento a cogliere dettagli e sfumature invisibili al viaggiatore distratto. E' così che delle alghe arenate sulla battigia a causa della bassa marea, esaltate dall'obbiettivo di Bortoluzzi diventano immagini affascinanti, al punto di sembrare un'opera d'arte astratta. Sono tante e belle le fotografie che accompagnano il racconto. In questa sua impresa l'autore ha documentato il suo cammino anche con riprese video, che montate insieme alle foto pubblicate nelle pagine del libro sono diventate un documentario davvero godibile, proiettato in anteprima a Varese, in occasione della presentazione del volume.

INCIPIT
L'inverno è lungo e piovoso, sembra quasi voglia mettermi alla prova per vedere se sono realmente convinto di partire. Nel frattempo ho pianificato nel dettaglio l'itinerario, progettando tappe decisamente più corte rispetto allo scorso anno. Voglio prendermela più comoda e dedicare più tempo al turismo.

Alberto Bortoluzzi
CONCERTO PER VESPA E ASFALTO
A.Bortoluzzi Editore
128 pag. / 13,5 x 20 cm / foto a colori

Questo libro, editato in proprio è sprovvisto di codificazione ISBN ed è possibile acquistarlo direttamente dall'autore scrivendo all'indirizzo info@albertobortoluzzi.com
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